Lo sapevate che??

                           DREAM CATCHER

-Quante volte ci e’ capitato di vedere nei film del vecchio west le tribu’ indiane avere fuori dalle proprie tende un Dream-Catcher? ma cos’e’ in realta’ un Dream-Catcher  per i nostri amici Indiani? Ecco la risposta:un Acchiappasogni..Una vecchia leggenda indiana narra di una bambina,Nuvola Fresca,che un giorno,terrorizzata da incubi ricorrenti,rivelo’ alla madre le sue paure e le chiese aiuto.Ultimo Sospiro della Sera,cosi’ si chiamava la madre,costrui’ una rete di forma circolare per “catturare” i sogni della piccola e le diede il potere di riconoscere i sogni buoni da quelli cattivi.Quindi l’appese al lettino di Nuvola Fresca disperdendo le sue paure.Ancora oggi, a distanza di secoli ogni volta che nasce un bambino,gli Indiani costruiscono un Dream-Catcher e lo collocano sopra la sua culla.Con un legno speciale,molto duttile,plasmano un cerchio,che rappresenta l’Universo,ed intrecciano al suo interno una rete simile alla tela di un ragno. Alla ragnatela assegnano quindi il compito di catturare e trattenere tutti i sogni che il piccolo fara’.Se si trattera’ di sogni positivi il Dream.Catcher li affidera’ al filo delle perline(le forze della natura) e li fara’ avverare.Se li giudichera’ invece negativi,li consegnera’ alle piume di un uccello e li portera’ via,lontano,disperdendoli nei cieli…

                   LA NASCITA DI UNA LEGGENDA

Quante volte ci fermiamo ad ascoltare i nostri anzini raccontare le storie di una vita passata,racconti tramandati a loro volta dai loro nonni e ci fermiamo ad immaginare i personaggi dei loro racconti,i luoghi,i profumi e i sapori di un passato che a volte e’ diventato leggenda?Cosi’ come in altre culture diverse dalla nostra,il tempo per non essere dimenticato e sempre ricordato assume questa forma;ma ci siamo mai chiesti cos’e’ una leggenda?La leggenda e’ un tipo di racconto molto antico,come il mito,la favola e la fiaba,e fa parte del patrimonio culturale di tutti i popoli e la sua caratteristica e’ di mescolare il reale al meraviglioso.La parola “Leggenda” deriva dal latino e significa cose che devono essere lette.Nel corso dei secoli l’uso di questo termine si e’ esteso da una pura descrizione della vita di un Santo e dei suoi miracoli,al racconto di avvenimenti che raccolgono in se’ tante piccole verita’ legate alla Natura,alle Regole e ai Modelli da seguire,all’Ambiente,ai Personaggi che hanno fatto la storia,mescolando un pizzico di fantasia allo scopo di rinsaldare i legami di appartenenza alla propria comunita’.E proprio per questo che nel corso di milioni di anni,le Leggende fanno parte della nostra vita,portando insegnamenti e considerazioni ancora in grado di farci sognare e capire,cosi come il mito degli Indiani,del generale Caster,di Rin tin tin e di tanti atri che hanno fatto  della loro vita la loro Leggenda…

 

                                                         CHI SONO I COWBOYS?

Quante volte abbiamo sentito parlare dei cowboys,dei loro bellissimi ranch e dei loro numerosi pascoli?credo tantissime volta,ma ci siamo mai domandati cosa voglia dire essere un cowboy?Il termine cowboy letteralmente significa “ragazzo delle vacche”.In generale queste figure,tipiche degli Stati Uniti d’America,erano preposti alla conduzione del bestiame verso le zone di pascolo,alla sua protezione e al suo controllo.Spesso venivano a formare un piccolo esercito al servizio di ricchi proprietari terrieri,essendo autorizzati a portare le armi per la difesa del bestiame,ma non tutti sanno che i cowboys discendono da una tradizione ispanica che si origino’ dagli Stati centrali del Mexico,Jalisco e Michocan,dove erano piu’ comunemente chamati “Charro”.Storicamente le zone Settentrionali del Mexico includevano gran parte dei territori degli Stati Uniti del Sud compreso il Texas e proprio nei primi anni del 1600 la Corona spagnola comincio’ ad offrire permessi di “empresario”ai cittadini statunitensi purche’ accettassero di diventare messicani e di convertirsi al cattolicesimo.Dopo la Guerra di Secessione questa onta si sposto’ verso est e nord,andandosi a mescolare con le altre tradizioni che dal Texas andavano da nord ad ovest.Oltre che in Mexico,Nord America e Havaii,gli spagnoli portarono la loro tradizione di mandriani anche in Argentina,Uruguay,Paraguay e Brasile meridionale col Gaucho,in Venezuola col Iianero ed in Cile col Hauso.Indirettamente poi la tradizione spagnola arrivo’ anche in Australia,dove nei primi Ranch i cowboy erano chiamati Rangers e Stockman,e ai primi dell’800 la maniera americana del pascolo libero arrivo’ anche in Canada.Ancora oggi nei ranch,i cowboys hanno il compito di far mangiare la mandria,marchiare il bestiame e quando necessario curarne anche le ferite,in modo da provvedere autonomamente ad ogni fabbisogno…Il loro vestiario e’ composto prevalentemente da stivali,jeans o pantaloni abbastanza stretti e da un cappello…che dire sui cowboys sono stati fatti molti film ognuno ha avuto il compito di far rivivere cio’ che la loro storia e’ stato il nostro presente…

 

IL NATALE NEL VECCHIO WEST

A partire dalla meta’ del1800 la tradizione cristiana del Natale era ben diffusa anche nel vecchio west esattamente come la conosciamo oggi.Piu’ o meno si usava decorare l’albero di Natale,fare regali,aspettare Babbo Natale(Santa Claus),spedire qualche cartolina o lettera con gli auguri,trascorrere lefestivita’ in clima di generale allegria,festa e divertimento.E’ chiaro che c’era west e west!Chi viveva alla frontiera era costretto a limitare le attivita’ festaiole per via delle diffuse esigenze della vita di ogni giorno,compresi i notevoli rischi e pericoli.Piu’ ci si allontanava dalla civilta’ e minore era l’eco della mondanita’ del Natale.Comunque,anche nelle lande piu’ remote persino i trapper e gli esploratori amavano scambiarsi qualche dono e ricordareil Natale.Per molti anche il Ntale era un periodo di stenti e difficolta’ diffusi.I coloni che vivevano nelle grandi pianure del nord-ovest,ad esempio,erano costretti a restare chiusi in casa per via dei terribili venti gelati che calavano dal nord spazzando via tutto quello che trovavano sulla loro strada.Anche i mountain-men avevano molto poco da festeggiare,perche’ costretti spesso nel loro “clain”alla ricerca dell’oro chiusi in miserabili capanne al riparo dal vento,dal fango e dalla pioggia spesso incessante nel corso della lunga stagione invernale.Per quella gente il Natale era meno festivo che in zone meno remotema non veniva comunque dimenticato.Anche i soldati si impegnavano a rendere il Natale memorabile,ma anche in questo caso tuttodipendeva dalla distanza della civilta’.Negli avamposti piu’ remoti della frontiera c’era ben poco da fare,ma nei forti principali i festeggiamenti non mancavano.Tutti tentavano di tenere lontane le difficolta’ di ogni giorno con qualche simbolo festoso.E percio’ bastava davvero poco:una cenetta ed un gruppo di famiglie riunite.La donna di casa era impegnata nella preparazione di tante cose buone,dal pane di svariati gusti,ai crackers svedesi,alla carne di maiale arrosto con salsa e mostarda,alle pentole di fagioli,alle tante torte di mele e ai golosi biscotti,ai vasi di caramelle alla menta peperita.Questo era il Natale per una famiglia di pionieri.I pionieri provavano anche di decorare le loro modeste casupole,in modo da rallegrare i giorni di festa,molto spesso usavano elementi naturali come noci,agrifoglio,frutta secca e prugne,mentre i piu’ fortunati e benestanti riuscivani a procurarsi un alberello di Natale da decorare con nastrini colorati,filati vari,bacche,striscioline di carta e altri oggetti fatti a mano.Era il caso delle iaccole bambole e dei pupazzi di pezza,di paglia o di filati vari e non mancavano talvolta i dolcetti di pan di zenzero.In qualche altra casa invece ci si accontentava di rami d’albero da decorare,mentre nella gran parte dei casi non c’era lo spazio necessario da dedicare ad un albero di Natale!Ogni famiglia faceva di tutto per mettere da parte scorte di frutta secca e verdura  e quando era possibile acquistarla,anche un po’ di carne bovina fresca e uno zampone.Le donne iniziavano a cucinare una settimana prima del Natale,lasciando per ultimo il budino di prugne.I regali venivano preparati a partire da svariati mesi prima delle festivita’.Non c’era nulla da comprare,se non nei villaggi piu’ forniti.I regali erano quindi oggetti preparati in casi dai genitori o dai ragazzi piu’ grandi.Bambole di mais,bustine,giocattoli di legni scolpito,cuscini,fazzoletti ricamati…se restava tempo ci si poteva permettere di preparare anche cose piu’ impegnative come sciarpe,calze,guanti,,giacche e cappelli.Ai piu’ piccini non veniva fatta mancare la calza imbottita di caramelle,dolcetti e frutta secca.La vigilia di Natale,vedeva le famiglie riunite intorno al focolare domestico.Nei villaggi era piu’ facile trovare tuttiin una chiesa perla cerimonia natalizia.La giornata si concludeva con la cena di Natale e con lo scambio di visite tra le famiglie di vicini.Trapper,esploratori,cercatori d’oro,cowboys erano spesso costretti ad un Natale senza suoni e compagnia,in completa solitudine nei posti piu’ freddi e remoti ma non rinunciavano mai ad accendere quella luce in piu’ nei loro cuori quella del Santo Natale…

                                                               LO SPERONE

Abbiamo mai guardato attentamente gli stivali dei cowboys?Forse nei film del vecchio west,ci e’ capitato di vedere quel metallo:ma ci siamo mai chiesti a cosa possano servire?Il suo termine significa proprio “spronare”,cioe’ stimolare.Lo sperone e’ un finimento di metallo che si allaccia al tacco dello stivale del cavaliere,ha varie dimensioni da 3,5 cm e servono proprio per stimolare il cavallo,si usa al “passo”se il cavallo e’ lento,ma soprattutto al “galoppo” o al “trotto”.Serve anche per far curvare la schiena del cavallo ed eseguire varie figure presenti nel dressage tra cui la “cessione alla gamba”,”l’appoggiata”,”la spalla indietro” e molte altre che necessitano una buona curvatura del corpo del cavallo…

                                                                LA FRECCIA

Quante volte ci e’ capitato di vedere nei film western gli indiani lanciare frecce contro i loro nemici o seplicemente per cacciare?ma ci siamo mai chiesti cos’e’ una freccia?La freccia e’ “un’arma da getto” destinata al lancio per mezzo di un arco o di una balestra.La freccia e’ un’arma di origine antichissima,il suo uso risale addirittura all’epoca Preistorica.Sono state rinvenute punte di freccia databili al Neolitico realizateis selceo ossediana,nelle forme delle quali e’ possibile distinguere due principali filoni evolutivi:quello amigdaloide,che da’ origine alla forma triangolare,equella romboidale,nel quale la parte inferiore si sviluppa in una sorta di penducolo inserito nell’asta.Le due facce della punta presentano spesso una costolatura che la rende piu’ massiccia.Tali materiali in epoche successive lasciarono il posto al bronzo e poi al ferro;nella Greciaantica,in eta’ omerica si imitarono le forme precedenti,con frecce di bronzo triangolari e uncinate alla base,con margini taglienti e punta affilata.L’uso di questo strumento in Italia e’ testimoniato presso tutte le popolazioni antiche,sia dai ritrovamenti diretti che da raffigurazioni artistiche.Il termine “sagitta”,ripreso dai romani,sembra di origine etrusca.Nell’esercito romano l’uso di arco e frecce risale all’epoca dell’imperatore Mario ed e’ diffuso nelperiodo del tardo Impero,in cui sono in uso freccelunghe circa 50-60 cm con punta uncinata,conica o piramidale a sezione triangolare.Nell’alto Medioevo la freccia piu’ comune rimane quella a due barre piuttosto corte,talore smussate,mentre la sostituzione dal ferro all’acciaio temperato da’ luogo ad una varieta’ enorme nelle foggedellecuspidi.La variabilta’ di tali usi e’ sempre stata molto grande,sia in termine degli effetti che esse erano destinate a produrre(frecce avvelenate,infuocate,ecc…)sia per i mezzi di lancio designati(a mano con l’arco,la balestra,altre macchine belliche e persinoda aerei nel corso della Prima Guerra Mondiale).La freccia e’ costituita in generaledalle seguenti parti:

-una punta cuspide di materiale e foggia variabile e profilo aerodinamico

-una piccola asta o fusto di materiale,profilo e lunghezza variabile

-una cocca che collega la freccia alla corda

-unimpennaggio che stabilizza il volo della freccia…

 

                                                         L’ARMONICA

Tutti ricordano i film di Sergio Leone come in “C’era una volta il west”  e le splendide musiche di Ennio Morricone dove l’armonica la faceva da padrona,e proprio il protagonista aveva preso il nome di “Armonica”,perche’ sapeva suonare perfettamente questo strumento.Ci siamo mai chiesti come nasce?L’armonica a bocca e’ uno strumento a fiato inventato secondo alcuni nel 1821 dal tedesco Friedrich Ludwig Bushaman,e’ composto da tre elementi:un corpo centrale(comb),due placchette porta ance e da gusci esterni(covers).Il suono viene prodotto dalla variazione generata dal passaggio dell’aria sulle ance,sottili lamine d’ottone fissate ad un’estremita’ alle placchette superiore ed inferiore anch’esse in ottone.Le placchette poggiano su un corpo centrale costruito solitamente in legno o plastica,piu’ raramente in metallo.Il tutto racchiuso in un guscio metallico che funge da cassa di risonanza.La caratteristica fondamentale di questo strumento e’ il fatto che le note vengono prodotte sia soffiando che aspirando dallo stesso foro(producendo cosi’ due note diverse),peculiarita’unica tra gli strumenti a fiato.Esistono due tipi di armonica:l’armonica diatonca che per ogni ottava consente di suonare solo le note della tonalita’ per cui e’ accordata ed il modello piu’ diffuso e’ a dieci fori,e l’armonica cromatica che per ogni ottava consente di suonare tutte le dodici note,questa tipologia normalmente a dodici fori e’ facilmente riconoscibile grazie al “registro”,un meccanismo comandato con un tasto.In seguito alla costruzione dell’armonica vennero inventati altri strumenti a bocca come la Melodica e l’Accordina.Con il passare degli anni le tecniche venivano migliorate fino a quella piu’ usata del Bending che permette di ottenere note alterate,fisicamente non presenti.Il bending si ottiene modificando il volume della cavita’ orale spostandola lingua e modificando la tensione dei muscoli della gola,procurando particolari risonanze tra le due ance associate ad uno stesso foro.Inoltre esiste anche l’overbending che permette di ottenere le note che mancanoe completare cosi’ i dodici semitoni dell’ottava…

 

                                                   IL GIOCO DEL POKER

In quanti film del west abbiamo nei saloon un tavolo verde da poker?immagino molto spesso ma ci siamo mai chiesti chi sono stati i primi giocatori?Le origini di questo gioco sono ancora molto contradditorie,alcuni pensano siano stati gli stessi persiani ad insegnarlo ai colonizzatori francesi del New Orleans,mentre altri credono abbia un filo prettamente francese vista l’etimologia della parola “Paque”che significa ingannare,che a  sua volta deriva dal tedesco “Pochen”.Ancora non e’ chiaro se il poker derivi direttamente da giochi  con questi nomi.La piu’ antica testimonianza si ha dall’attore inglese Joseph Crowel che la segnala nel New Orleans giocato con un mazzo di venti carte e da quattro giocatori che scommettono su chi avra’ la combinazione vincente,mentre il primi libro fu di Green Jonathan H.An Exposure of the Misieres of Gamgling che ne descrive la diffusione da li’ fino al Mississipi dove era diventato un gioco da passatempo.Subito dopo la diffusione viene introdotto il mazzo francese con 54 carte ed il colore..Durante la guerra civile si hanno avute numerose aggiunte di specialita’ il Drawn Poker(ogni giocatore riceve5 carte o piu’ carte tutte coperte,i giocatori possono cambiare una o piu’ carte una o piu’ volte),lo Stud Poker(i giocatori ricevono le carte una alla volta alcune coperte altre scoperte,la maggior differenza tra lo Stud ed il Drawn Poker e’ l’impossibilita’ di cambiare le carte) e il Community Card Poker(ogni giocatore riceve un determinato numero di carte,2 nel Texas Hold’em o 4 nell’Omaha,e puo’ utilizzare un determinato numero di carte comuni per comporre il proprio punto),queste a loro volta racchiudevano delle varianti:A Limite Basso(sono possibili tre lanci per round di scommesse purche’ vi siano due giocatori,inoltre i rilanci stessi sono bloccati con un limite;la scommessa minima e’ raddoppiata solitamente con il terzo giro di scommessa),A Limite Piatto(diffuso in Europa,al gestore e’ impedito di rilanciare una cifra superiore al valore del piatto di quel momento;serve per evitare che i piatti si ingrossino nel primo giro di scommessa),Senza Limiti(non ci sono limiti di scommessa) e misto(si alternano momenti con variante senzalimite e a limite fisso)..

 

                                             CARNEVALE:GIOVEDI’ E MARTEDI’ GRASSO

Siamo in tempo di Carnevale tra maschere e tanti dolci fritti e non solo ci si prepara a vivere una settimana molto golosa,ma il motivo di questa tradizionemolto spesso ci sfugge..Il martedi’ grasso e’ una festa di origine cattolica che rappresenta la fine della settimana dei sette giorni “grassi”(carnevale).Questo periodo durante il quale si festeggia,precede il mercoledi’ delle ceneri che segna l’inizio della Quaresima ed anche per questo molte persone si recano in chiesa a confessarsi in questa giornata.In Europa,il calo delle celebrazioni religiose d’astinenza durante la Quaresima ha fatto perdere alle celebrazioni quell’intensita’ tipica della religiosita’ trasformandola prevalentemente una festaperbambini,coinvolgendo cosi anche il martedi’.La tradizione voleva infatti che in questa settimana venissero consumati i cibi piu’ prelibati della casa,poiche’ nella Quaresima non potevano essere consumati come carne,pesce e latticini.E’ proprio per questo si consumavano cibi “grassi” principalmente il govedi’ ed il martedi’.Fa eccezione la citta’ di Milano che segue il rito Ambrogiano secondo il quale la Quaresima inizia la domenica seguente,portando cosi’ i festeggiamenti a quattro giorni dopo dando vita al sabato “grasso” e carnevale ambrogiano.Martedi’ “grasso” segna per la nostra tradizione l’ultimo giorno di carnevale…

 

IL TE’ VERDE

Il te’ verde e’ un tipo di te’ composto esclusivamente da foglie di Camelia Sinensis o Thea Chinesis,che durante la lavorazione non devono subire alcuna ossidazione.Di origine cinese,per molti secoli il te’ verde e’ stato consumato prevalentemente nelle varie regioni asiatiche,dal Giappone al Medio Oriente,solo di recente ha trovato la sua diffusione anche in Occidente dove prevaleva l’uso di te’ nero.In Cina si producono piu’ di cento varieta’ di te’,il 50%delle quali e’ sono di te’ verde,mentre il rimanente 50% e’ costituito da te’ nero,te’ oolong,te’ pu’er,te’ bianco,te’ giallo.Queste varieta’ prendono il loro aspetto dal luogo do origine o da alcune caratteristiche particolari.Nel tempo sono state create molteplici qualita’ di te’ verde che differiscono tra loro in base alle condizioni di crescita locali come l’altitudine,il clima,la schermatura del sole e dalla modalita’ di raccolta e di lavatura…